domenica 2 marzo 2008

IL SUB-COMANDANTE FERDINAND









Un'entrataccia, davvero. Mai avremmo pensato, dopo la barbina figura di ieri a Roma, di dover spezzare una lancia, o del pane vista la sede, a favore di Di Carlo. Il quale, come spesso accade, ha fatto di tutto, alla vigilia, per far sì che le cose andassero nel verso sbagliato. "Un’impresa importante sarebbe se noi riuscissimo ad interrompere la serie di otto successi interni consecutivi della Roma”. L'esperienza consiglierebbe, a questo punto, di evitare le dichiarazioni pugnaci pre-partita. Figuriamoci con una trasferta nella capitale alle porte. Toccando ferro in vista del match di domenica al Tardini, ci preme però stigmatizzare il comportamento tenuto da Ferdinand Coly. Sostituito da Pisanu all'11' della ripresa, sul punteggio di 2 a 0 per i padroni di casa, il terzino crociato ha gentilmente mandato a quel paese l'allenatore, per poi rincarare la dose a fine gara ricorrendo a un'imbarazzante excusatio non petita. E, c'è da giurarci, nemmeno tanto gradita. "Tanto va via", ha detto il senegalese. La sortita ci ricorda quelle pugnalate alla spalle, frutto di indisciplina e arroganza, di cui il sub-comandante Fausto si è mostrato campione in anni di politica. "Il progetto del governo è fallito, noi siamo già oltre l'Unione" sentenziava Bertinotti su Repubblica il 4 dicembre 2007. A quale titolo, non è dato saperlo. A che pro, nemmeno. Su quali basi, forse. "Intellettualmente io sono già proiettato oltre" erremosciò l'ex-sindacalista al cashmere, all'epoca presidente della Camera e quindi ancor più fuori luogo nei panni di Nostradamus. Da Montecitorio a viale Partigiani d'Italia, testa e sguardo puntati in avanti pare averceli pure il sub-comandante Ferdinand. Al quale, oltre a una sentita reprimenda per il brutto gesto, vorremmo indirizzare a questo punto alcune domande. "C'è qualcosa che non sappiamo e di cui lui è a conoscenza per arrivare a tanto?"; "E se sì, cosa vede all'orizzonte il caro Pier Ferdy?". Dubbi amletici, o poco ci manca. Sulla fiction Di Carlo-Coly, tuttavia, di una cosa siamo abbastanza certi: tra sette giorni, al Tardini contro la Sampdoria, uno dei due sarà costretto a marcare visita. Resta da capire quale.

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