martedì 30 ottobre 2007

GUERRA E PACI



Vogliamo dare la nostra solidarietà al tifoso seduto in tribuna contro il quale si è scagliato Paci dopo aver segnato il gol del pareggio. Vogliamo dire a Paci che le critiche si accettano – specie se meritate – e si contestano replicando con i fatti ma, soprattutto, in silenzio. Vogliamo dire a Paci che da tempo mostra di arrivare con un “certo ritardo” sulle cose. L’anno scorso, durante l’immondo match casalingo con la Reggina, il nostro, dopo il gol del pareggio di Rossi a tempo scaduto su rigore e una prestazione personale ai limiti della decenza, si girò verso la curva braccia alzate e sorriso smagliante, con un pugno di sfida levato al cielo come a dire: “E’ fatta”. A quel Paci, con un Parma sempre più in crisi, ricordavamo che, sì, era fatta: la frittata. A quello di oggi rammentiamo i valori dell’umiltà e del rispetto per i tifosi che pagano – e profumatamente – per vedere l’amata maglia crociata. Per il resto, nessun rancore. Anzi, Paci e amore.

domenica 28 ottobre 2007

DOMENICA MORFEO


"Se tutti noi portiamo un secchio d’acqua, possiamo fare una piscina, ma se ognuno porta solo un bicchiere, alla fine ci tuffiamo e battiamo la testa". Domenico Morfeo, intervistato dalla stampa dopo Parma Livorno (3-2).

Tutti e tutta la settimanaa sparare addosso a Di Carlo, a parlare dei successori, a tirare in ballo Beretta, Simoni, Zaccheroni ... eccheccazzo. Così oggi arriva la replica, in barba a tutta la stampa specializzata del paese. Con la conferma di come osservatori e opinionisti, scrivendo quelle cose, abbiano dimostrato di non aver capito niente, nulla, una fava. Ma, soprattutto, una cosa fondamentale non hanno capito: il successore è già pronto e ce l'abbiamo in casa.

sabato 27 ottobre 2007

E RITIRO FU


Dopo i fatti di Genova, il Presidente ha tuonato: "Ritiro". E ritiro è stato. Serietà, sudore e caplèt: questa la ricetta di Sua Circonferenza in vista del delicato match di domani col Livorno. Una sfida decisiva, tanto che in settimana il sindaco Vignali ha chiamato a raccolta la città: "Domenica tutti in Cittadella". Solo dopo gli hanno spiegato che il Parma gioca al Tardini, 300 metri più avanti. Comunque, il ritiro ha sollevato l'umore dei ragazzi riconsegnando a Di Carlo una squadra
concentrata e ragionevolmente ottimista.
Qui di seguito, il programma della giornata-tipo durante il ritiro pre-Livorno:
06.00 Sveglia e corsetta defaticante assieme al Magnifico Presidente attorno al Centro Barilla.
06.30 Colazione collettiva in albergo con fette biscottate e marmellata. Per Ghirardi, invece, menù fisso con servizio in camera: salumi misti, uova e pancetta e due litri di spremuta d'arancia.
07.00 Shopping per i negozi del Barilla Center: ogni giocatore è obbligato ad acquistare un dono per il Presidente. La spesa minima è fissata a 300 euro; superata la quota, il giocatore può comprarsi anche qualcosa per sè o per la fidanzata a casa.
09.30 Allenamento alla presenza del Magnifico, autorizzato a scherzare e offendere i giocatori troppo mosci.
11.30 Finale d'allenamento dedicato ai calci di rigore: batte Ghirardi, i portieri sono obbligati a subire gol fingendo di non farlo apposta. Trovati a sgarrare, la punizione è esemplare: andata e ritorno Barilla Center - Pilotta col Presidente in spalla.
13.00 Pranzo
14.00 Pennichella del Presidente. La squadra, intanto, in sala conferenze a studiare la storia del Parma di Nevio Scala scritta da Sandro Piovani. I capitolo: “Le volate di Benarrivo e Di Chiara - Tutte le discese sulla fascia dei due terzini dal 1990 al 1994 in ordine ragionato e per numero di dribbling”. Zenoni in lacrime costretto a stare in prima fila con le mani legate dietro alla schiena. II capitolo: “Marco Osio - Vignali prepara le valigie”. III capitolo: “Sandro Melli - Quel gol a Wembley”. Il team manager abbandona più volte la sala, inciampando fra le sedie, devastato dalla commozione.
16.00 Allenamento pomeridiano. Secondo regole ferree dettate da Ghirardi, ad ogni passaggio sbagliato il giocatore in questione è chiamato per punizione a leggere ad alta voce alcuni passi di vecchie omelie domenicali di don Luciano Scaccaglia.
19.00 Doccia
20.00 Cena con ripasso ad alta voce degli schemi e del numero di maglia di ogni compagno. Il Presidente, nel frattempo, scarta i pacchi.
21.00 Torneo di Playstation a Pro Evolution Soccer: ogni giocatore sfida sua Tommasità, che affronta le gare bendato. Cigarini, Dessena e Rossi in camera a preparare l'interrogazione di storia di martedì prossimo.
22.00 Buonanotte a tutti con la Marcia Trionfale di Verdi diffusa dagli altoparlanti dell’albergo in ogni camera.
Basterà? Al campo l’ardua sentenza.

lunedì 22 ottobre 2007

GENOVA PER NOI



"Con quella faccia un po' così / quell'espressione un po' così / che abbiamo noi / quando andiamo a Genova..." Paolo Conte

martedì 9 ottobre 2007

SUO FRATELLO E' FIGLIO UNICO


Molti lo hanno rimosso, ma quest'estate si era vociferato di un possibile arrivo a Parma di Simone Inzaghi, il fratello giusto. Ora, quello che non tutti sanno è che, già all'epoca in cui i giornali iniziavano a parlare della trattativa, esistevano buoni motivi per affermare con certezza che il lazial rampante non sarebbe mai venuto a giocare a Parma: il colloquio con Sua Altezza Tommaso Ghirardi si era infatti già svolto e aveva avuto un esito imbarazzante.
Ai primi di luglio, sotto un sole bollente mitigato dalla tipica brezza della bassa bresciana, i due si sono dati appuntamento presso l'apposita uscita della tangenziale che porta a Carpenedolo, patria di Sua Maestosità. Il quale si è subito presentato in ritardo, giungendo sul luogo del ritrovo direttamente a piedi nudi e in canottiera. "Buongiorno, presidente". "Buongiorno un cazzo" è stata la risposta del Magnifico. Dopo il breve alterco, il Presidente Ghirardi ha accompagnato Simone Inzaghi attraverso i luoghi della propria infanzia: il parchetto adiacente l'oratorio, oggi ribattezzato "Ghirardi's Corner"; il bar "L'abbuffata", teatro delle prime prove culinarie del Nostro; l'osteria "Il bis", in cui il Magnifico Presidente detiene il record di permanenza al tavolo (2 giorni e 12 ore); infine, il campo da calcio del Carpenedolo, dove si narra che Ghirardi, già alla tenera età di 5 anni, annunciasse con certezza imperiale agli amici: "Un giorno tutto questo sarà mio".
Fra strade sterrate, cortili ed aie del secolo scorso, l'ex-attaccante della Lazio ha inanellato una figuraccia dopo l'altra. "Scusi, presidente, dov'è il bagno?". "Qui non ci sono cessi. Si piscia all'aria aperta, coglionazzo". Poi, per sfoggiare un minimo di lessico: "Certo che questo laghetto acquitrinoso potrebbero pure bonificarlo, vero Presidente?". "E' la piscina, idiota." Ed infine, tanto per giocarsi l'ultima carta con la gentilezza: "I quadri astratti sono da sempre la mia passione. Non sapevo s'interessasse d'arte, Presidente!". "Quello è il ritratto di mia madre, imbecille". Una giornata difficile, quella di Inzaghi. E d'altronde l'accoglienza non era stata delle migliori: Sua Eminenza, al fine di testarne l'umiltà, lo aveva accolto con alcuni striscioni sgarbati appesi alle finestre: "Il fratello sbagliato", "Pippo è figlio unico", "La figa uno, i gol l'altro", "La Champions l'ha vinta lui", "La Marcuzzi ti saluta". Messo alla prova e spaventato di fronte a tanta decisione e pragmaticità, Inzaghino è stato costretto a declinare l'offerta e tornarsene a Roma con la propria Smart Deluxe, in attesa di una nuova chiamata. Il pericolo è fortunatamente scampato. Corradi e Budino dormano sonni tranquilli: l'odore dell'erba fresca li accompagnerà per tutto l'anno. Ti vogliamo bene, presidente.

domenica 7 ottobre 2007

E' SEMPRE UN (DIS)PIACERE


Che si tratti di gol o che si tratti di coltelli, una cosa è certa: quando "sbarcano" a Parma, i romani tirano sempre fuori il meglio di sè.