venerdì 14 marzo 2008

CARO HECTOR, CARO TOMMASO


E’ già grande feeling tra Detector e Sua Circonferenza. Dopo la presentazione al bacio dell’altro ieri, con sguardi languidi e cenni d'intesa appassionati, il buon cuore del Nostro Adorato si è volto verso il cosiddetto "morbo di Cuper", che il 5 maggio di ogni anno colpisce il tecnico argentino e buona parte del tifo nazionale, provocando spasmi, sintomi di nausea e pianto a dirotto. Ghirardeau si è immediatamente impegnato a far cancellare dal calendario la data funesta, informando la Gazzetta che il giornale potrà uscire nelle edicole ma da ogni articolo dovranno essere banditi i termini "clamoroso", "disfatta" e "scudetto". In nome della delicatezza, poi, Sua Circonferenza ha chiesto a tutte le scuole di Parma di eliminare dal programma di letteratura italiana il noto componimento del Manzoni: l’Immenso ha proposto di sostituire l’ode con una sua poesia dedicata all’annuale "Scalata dell’albero della cuccagna" ospitata da Carpenedolo il sabato prima del martedì grasso. Per completare l’opera di rimozione, infine, dalle stanze del Tardini è stata inoltrata alla Lega la proposta di spostare tutte le gare dei crociati a Roma dallo stadio Olimpico al Flaminio. Vista la scarsa capienza, Sua Tommasità, già pazzo della rigida disciplina cuperiana, ha domandato, in alternativa, di poter disputare Lazio-Parma e Roma-Parma dei prossimi due anni al Circo Massimo.

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