lunedì 4 febbraio 2008

L'ALLENATORE NEL PALLONE


"Non dico che sia facile assimilare al 100% il cambiamento del modulo tattico in una settimana, ma quel che conta davvero è l’essere bravi a non sbagliare più l’approccio alle partite". La voce dell'infanzia è sempre quella più sincera. E Cigarini, ieri, dopo le tre sberle rifilateci dall'Atalanta, ha messo il dito nella piaga. Recuperato completamente Lucarelli, Di Carlo ha visto bene di schierare due torri centrali dall'inizio, Ottobre Rosso, appunto, e Corradi. Con un ottimo esito. Per la difesa bergamasca. Ottima pure l'idea di non piazzare in mezzo un punto di riferimento, in grado di innescare l'azione in verticale della coppia. Rimediando soltanto in extremis con Gasbarroni (più che rimedio, una purga). Insomma, sul modulo Di Carlo ha le idee chiare. Tanto che dopo l'intervista, a fine gara, Cigarini ha voluto consegnare alla stampa una copia del programma d'allenamento della scorsa settimana.


Martedì - Prova del classico 4-3-3. Di Carlo opta per il ben assortito tridente Budan-Corradi-Lucarelli. Su un cross di Pisanu i tre si avventano contemporaneamente sul pallone franando addosso a Bucci. Ci rimette il portiere. Trauma cranico. Allenamento sospeso.


Mercoledì - Prova del 4-5-1. Di Carlo fa marcia indietro e rispolvera lo schieramento tradizionale adottato negli ultimi anni a Parma. La squadra è a suo agio. Morfeo svaria alle spalle di Lucarelli. A metà della partitella, il tecnico interrompe un'azione del fantasista sulla fascia: la palla è uscita. Morfeo replica: "Era nettamente dentro". Di Carlo: "Sei fuori rosa". Tutti a casa.


Giovedì - Prova del 4-2-4. Di Carlo tira fuori dal cassetto la vecchia verve messa in mostra a Mantova e sceglie di offendere. Davanti, Gasbarroni, Corradi, Ottobre Rosso e Reginaldo. Liberato da un assist filtrante di Cigarini, il brasiliano si presenta solo al limite dell'area ma spara alto. Il pallone oltrepassa la rete di protezione e va a sbattere contro il paraurti di una macchina parcheggiata in centro a Collecchio.


Venerdì - Prova del 3-4-3. Di Carlo decide di rimpolpare il centrocampo togliendo un uomo in difesa. Ne fa le spese Zenoni, che non viene neppure convocato per la seduta. "Giorno libero" recita la versione ufficiale della società. In campo, la prova non esalta l'allenatore, che sospende l'allenamento, prima a ora da destinarsi poi definitivamente. Negli spogliatoi, la squadra riceve la visita del sindaco Vignali. "Vi ringrazio per i tre punti di Catania" esordisce il primo cittadino. Dopo la stretta di mano con i giocatori, Vignali porta il suo saluto a Di Carlo: "Quel Paponi io lo proverei dall'inizio, ogni tanto". "Diciamo che non sono più la persona adatta con cui parlarne" risponde cortesemente l'altro.


Sabato - Prova del 4-4-2. Di Carlo s'illumina e "vede" lo schieramento anti-Atalanta. La squadra, all'ennesimo cambio tattico, mostra i primi segnali di affaticamento. Dopo un duro scontro con Budan, Couto scoppia a piangere. Morrone perde un contrasto con Murgita durante il riscaldamento. Subìto l'ennesimo dribbling, Mariga si rivolge a Cigarini apostrofandolo in dialetto parmigiano. Preoccupato, Di Carlo manda tutti a rinfrescarsi. Al rientro, Reginaldo scocca un destro da fuori area che s'insacca all'angolino basso. Triplice fischio. Vengono allertate le ambulanze della Croce Verde.

Nessun commento: