giovedì 3 gennaio 2008

SALVATE IL SOLDATO GEDEONE


Un "rincalzo" doc. Di quelli sempre pronti, quando la chiamata arriva, a dare una mano alla causa. A sacrificarsi in silenzio. Con umiltà. Oddio, silenzio tombale proprio no. Ma quasi. Siamo stati abituati a vederlo parlare poco, Gedeone Carmignani. Poco e bene. Come il 9 aprile del 2002, quando, dopo la vittoria con l'Udinese, il Parma, naufragato ad inizio stagione nelle acque basse e gelide della lotta salvezza, cominciava a pregustare la dolce risalita in superficie, o quanto meno il galleggiamento. E lui: "Non mi piace l'atmosfera che sta girando intorno a noi in questi giorni. Ho letto che il campionato è ormai in discesa, che siamo salvi. Il campionato è ancora in salita. Se sbagliamo una partita fra le quattro che ci mancano rischiamo di ritornare nel fango". Era stato scelto a novembre del 2001, per sostituire l'indimenticabile Daniel Passarella (messo alla porta dopo l'ottimo bilancio di zero punti in 5 gare). La società aveva - alla buon'ora - scelto bene. Dopo i voli oltre oceano, gli arrampicamenti sugli specchi, le innumerevoli piste di mercato sondate. L'oggetto del desiderio - in questo caso, un allenatore "vero" - ce l'aveva in casa. Sotto gli occhi. Ma non se n'era accorta. Come il prefetto parigino della "Lettera rubata" di Edgar Allan Poe, monsieur G., che s'affanna in dispendiose ricerche pur avendo sotto il naso il prezioso e ambito documento. Gedeone ripaga tutto e tutti: salva la squadra e, dulcis in fundo, ci piazza pure la coppa Italia, sollevata al Tardini dopo aver sconfitto nella gara di ritorno la Signora. Sceneggiatura impeccabile. Da Oscar. Nel 2004, stessa scena. Il benservito lo riceve Silvio Baldini, detto "Piedone" (chiedere a Di Carlo), dopo un inizio di campionato a dir poco strabiliante. Negli annali la scelta tecnica di lasciare fuori Morfeo e Gilardino nel derby casalingo col Bologna, salvo poi ricredersi inserendoli dopo mezz'ora, sul risultato, conseguente, di 2-0 per gli ospiti. Gedeone arriva a dicembre, come Babbo Natale. In dono porta serenità e concentrazione. Mette subito in chiaro le cose: il campionato prima di tutto, poi la Uefa. Il 14 aprile è semifinale: il Parma pareggia 0-0 nella gara di ritorno contro l'Austria Vienna al Tardini. La Gazzetta dello Sport titola: "I Carmignani - boys resistono all'Austria Vienna. E' un'Europa da incorniciare". La stampa tutta lo innalza: "Grandi meriti a questo Parma, ma soprattutto grandi applausi per Gedeone Carmignani, un allenatore di cui si parla poco ma che sta facendo grandi cose. Prima la salvezza poi l'Europa, questo il suo dogma. E Carmignani tiene fede alle sue idee anche se c'è in palio una semifinale, così schiera il Parma di Coppa, ovvero il Parma dei giovani e dei titolari in panchina". In campionato si stenta ad uscire dalla zona retrocessione. Nell'ultimo turno ci si gioca la permanenza in A a Lecce. Pareggio rocambolesco: 3-3. Una settimana prima, sfida a reti inviolate al Tardini col Siena. S'affollano i dubbi sulla gestione di Carmignani, che schiera quattro stopper per fermare l'unica punta toscana, Maccarone. I tifosi rumoreggiano. Così, a Lecce, al fischio finale che decreta lo spareggio, la contestazione è ancora più dura. Gedeone va sotto il settore riservato ai sostenitori ospiti, ad ascoltare le doglianze dei parmigiani. La doppia sfida per la A è da incubo: all'andata, a Parma, 1-0 per il Bologna e rissa a bordo campo, con i due tecnici espulsi. Gedeone attacca: "Ho due modi per lasciare il calcio a 60 anni: per mia scelta o con una squalifica addosso. Per onore della mia carriera voglio lasciare a testa alta. Con tutte le cose che ho visto nel calcio quest'anno, tra sospetti e decisioni errate... quello che ho sentito o mi hanno riferito i miei giocatori in questi sei mesi. Sono amareggiato e deluso". Non spiega, Gedeone. Non fa nomi. Le intercettazioni uscite sui giornali nell'aprile 2006 chiariranno poi qualcosa. Quando scatta l'inchiesta sulle sue dichiarazioni, ha già la testa alla gara di ritorno: "Ci salviamo al Dall'Ara. A chi scenderà in campo dico: forza, coraggio, serenità". L'ultima immagine ce lo regala raggiante in tribuna, vicino a Baraldi, intento ad accendersi la Marlboro del trionfo. In panchina, il suo vice, Zoratto, a godersi la vittoria dal basso. La stagione finisce così, in piazza Garibaldi, a festeggiare. Si rivede il copione di qualche anno prima. Squadra salva, nave in porto e tanti saluti al comandante. Gedeone tace, tace. Poi, giovedì scorso, 27 dicembre 2007, la scudisciata dalle colonne dell'Informazione: "Non mi é andato giù il modo in cui mi é stato detto che il mio ciclo era finito. Nessuno mi ha spiegato niente, l'addio si é consumato davanti a un caffè nel bar della Coop che si trova davanti al centro sportivo. A dirmelo é stato un dirigente, Zamagna, per cui ho sempre avuto e ancora ho grande stima, ma a me Ghirardi non ha mai detto nulla. Penso di esser stato trattato come un oggetto più che come una persona, eppure penso di aver sempre dimostrato attaccamento nei confronti di questa città e questa società. Evidentemente non sono bastate non tanto le salvezze o la Coppa Italia o la semifinale di Uefa, ma la disponibilità che ho sempre dato senza chiedere mai nulla di più rispetto a quanto già avevo. Mi é rimasta molta amarezza, ma in fondo anche una consolazione: a mandarmi via da Parma non é stato un parmigiano". Sua Tommasità ha risposto allo sfogo sul sito del Settore Crociato. Spiegando che "nel caso particolare del Signor Carmignani va considerato innanzitutto che nel Settore Giovanile è stata praticata una riduzione del 50% del monte stipendi: mi sembrava poco riconoscente nei confronti di una bandiera come lui, che tanto ha fatto per il Parma con amore e con passione fin dagli anni ’80, offrirgli un compenso ulteriormente ridotto, e comunque la politica che avevamo inteso perseguire – che sta dando ottimi risultati se si considera che la nostra formazione Primavera veleggia nelle prime posizioni della classifica in compagnia di Sampdoria e Juventus – era quella di affidare i ragazzi del nostro vivaio ad allenatori con una età inferiore e quindi con maggiori stimoli professionali. Con Carmignani non c’è stato nessuno screzio, del resto ci saremo incontrati solo un paio di volte: non si è trattato, quindi, di una scelta di carattere personale. Proprio perché aveva maggiore conoscenza diretta con il Direttore Sportivo Gabriele Zamagna ho preferito che fosse lui a comunicargli la nostra decisione. Però, con franchezza - aggiunge il presidente - vorrei anche dire al Signor Carmignani che non ho affatto gradito il suo sfogo sul giornale (inutile visto che le stesse cose avrebbe potuto dirmele di persona) ed in particolare il gratuito sarcasmo della frase conclusiva “A mandarmi via da Parma non è stato un parmigiano”: del resto lui, che è di Varese, è lombardo tanto quanto me… ". Ora, i punti sono i seguenti. Primo: Ghirardi, in quanto presidente della società, avrebbe dovuto comunicare di persona, a Carmignani, la decisione, senza delegare a Zamagna lo svolgimento del compito; se non per una questione burocratica, almeno per una di eleganza e convenienza. Ha forse senso, poi, lamentarsi dello sfogo sul giornale, definendolo "inutile" poiché tutto si sarebbe potuto svolgere a quattr'occhi? Se Ghirardi lo avesse incontrato quando era ora, probabilmente Gedeone quelle cose gliele avrebbe dette in faccia. Senza dover ricorrere alla carta stampata. Probabilmente. Secondo: ogni scelta è opinabile ma da rispettare, una società fa il suo corso e adegua il proprio staff agli indirizzi strutturali e sportivi prescelti. Certamente, a ben guardare, l'accantonamento di un professionista come Carmignani, qualche dubbio lo può legittimamente sollevare. Così come qualche dubbio lo può sollevare anche il silenzio da parte dei vertici nell'accompagnare la fuori uscita di Gedeone, figura da consegnare con maggior clamore alle cronache storiche del Parma. Cronache le quali, non dimentichiamolo, è anche la società a dover alimentare e conservare. Ma, detto tutto ciò, la domanda ultima è questa: cos'hanno i tortelli del bar della Coop che non va?

Nessun commento: