lunedì 10 dicembre 2007

A TARALLUCCI E LASER





C'è chi, come a La Spezia, per farti sentire a disagio, ti attende nel proprio "catino" sguainando corde vocali e insulti, in un clima da girone dantesco. E c'è chi, come alle partite dell'Hellas, quando un giocatore avversario è a terra, dolorante per un infortunio, punta in aria il pollice verso come l'imperatore all'epoca dei duelli nell'arena: "morte, morte, morte". A Napoli, per mettere la squadra avversaria sotto pressione, usano il laser. Prima, lo puntano contro le maglie. Poi, quando aggiustano la mira, direttamente in faccia. Lo hanno fatto ieri sera, ai danni di Morfeo. Poi hanno visto Zenoni all'opera, e hanno capito che non c'era bisogno di darsi troppo da fare: pensava già a tutto lui. Sempre simpatici, i napoletani. In centro città, per evitare le multe delle telecamere che sorvegliano le zone a traffico limitato, hanno una persona pagata per aprire il giornale e leggerselo camminando a piedi dietro la macchina, coprendo così il numero di targa. Allo stadio, invece, usano gli effetti speciali. Per la gioia di De Laurentiis. E di Dessena, che quando vede le luci verdi si emoziona sempre: gli ricordano la discoteca. A noi, invece, la partita di ieri non ha ricordato nulla di bello. A parte il fatto, al triplice fischio finale, di essere vivi.

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