domenica 2 dicembre 2007

L'ALBERTONE NAZIONALE



Gli empolesi si sono schierati compatti, nella Sud. Occupando tuttavia i gradoni più in alto, a metà curva, e lasciando vuote diverse file sotto di loro. Quasi a volersi allontanare dal campo. Temevano le intemerate di Albertone Malesani, uno che quando gli esordi funzionano tende leggermente ad eccitarsi. Come a Udine, alla prima sulla panchina della Fiorentina, quando, dopo l'eurogol di Batistuta a tempo ormai scaduto, per il 4-3 finale, si prese la briga di correre sotto la curva al posto dell'argentino: 100 metri in dieci secondi per intrattenersi con eleganza assieme agli estasiati supporters viola, dolcemente riversi contro le vetrate del settore ospiti. O come a Verona, dopo il successo nel derby contro il Chievo, quando, in un afflatto di entusiasmo orgiastico, decise, sotto gli occhi basiti dei vigili del fuoco, di donare i propri effetti personali alla curva. Pollice alzato, braccia levate al cielo e via con lo strip: giaccone, felpa e cappello, con tanto di sgroppata sulle spalle del giardiniere del Bentegodi. Poi, già che c'era, dito puntato verso la curva degli ex tifosi, tanto per non lasciare nulla d'intentato al fair play. Quindi, prima del rientro negli spogliatoi, il botto finale: lancio delle braghe al parterre adorante e uscita dal campo in mutande e canottiera. Era riuscito, l'Albertone nazionale, a mettere un tantino in imbarazzo persino i tifosi dell'Hellas. Tornando al match di oggi - e restandoci, quindi, nell'imbarazzo - il nostro saluto va al simpatico tifoso che, scosso dalla buona prova di Paci coronata addirittura dal gol decisivo, non ha retto l'emozione vomitando l'anima sulla scalinata del Settore Crociato. E che, oltre al danno, ha subito pure la beffa, quando, a una manciata di minuti dal termine, Di Carlo ha visto bene di giovarsi delle prestazioni di Damiano Zenoni. E' stato a quel punto che i veri amici gli hanno evitato la seconda ricaduta accompagnandolo a braccia fuori dalla curva. I migliori auguri di buon lavoro agli addetti alle pulizie del Tardini.

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