martedì 9 ottobre 2007

SUO FRATELLO E' FIGLIO UNICO


Molti lo hanno rimosso, ma quest'estate si era vociferato di un possibile arrivo a Parma di Simone Inzaghi, il fratello giusto. Ora, quello che non tutti sanno è che, già all'epoca in cui i giornali iniziavano a parlare della trattativa, esistevano buoni motivi per affermare con certezza che il lazial rampante non sarebbe mai venuto a giocare a Parma: il colloquio con Sua Altezza Tommaso Ghirardi si era infatti già svolto e aveva avuto un esito imbarazzante.
Ai primi di luglio, sotto un sole bollente mitigato dalla tipica brezza della bassa bresciana, i due si sono dati appuntamento presso l'apposita uscita della tangenziale che porta a Carpenedolo, patria di Sua Maestosità. Il quale si è subito presentato in ritardo, giungendo sul luogo del ritrovo direttamente a piedi nudi e in canottiera. "Buongiorno, presidente". "Buongiorno un cazzo" è stata la risposta del Magnifico. Dopo il breve alterco, il Presidente Ghirardi ha accompagnato Simone Inzaghi attraverso i luoghi della propria infanzia: il parchetto adiacente l'oratorio, oggi ribattezzato "Ghirardi's Corner"; il bar "L'abbuffata", teatro delle prime prove culinarie del Nostro; l'osteria "Il bis", in cui il Magnifico Presidente detiene il record di permanenza al tavolo (2 giorni e 12 ore); infine, il campo da calcio del Carpenedolo, dove si narra che Ghirardi, già alla tenera età di 5 anni, annunciasse con certezza imperiale agli amici: "Un giorno tutto questo sarà mio".
Fra strade sterrate, cortili ed aie del secolo scorso, l'ex-attaccante della Lazio ha inanellato una figuraccia dopo l'altra. "Scusi, presidente, dov'è il bagno?". "Qui non ci sono cessi. Si piscia all'aria aperta, coglionazzo". Poi, per sfoggiare un minimo di lessico: "Certo che questo laghetto acquitrinoso potrebbero pure bonificarlo, vero Presidente?". "E' la piscina, idiota." Ed infine, tanto per giocarsi l'ultima carta con la gentilezza: "I quadri astratti sono da sempre la mia passione. Non sapevo s'interessasse d'arte, Presidente!". "Quello è il ritratto di mia madre, imbecille". Una giornata difficile, quella di Inzaghi. E d'altronde l'accoglienza non era stata delle migliori: Sua Eminenza, al fine di testarne l'umiltà, lo aveva accolto con alcuni striscioni sgarbati appesi alle finestre: "Il fratello sbagliato", "Pippo è figlio unico", "La figa uno, i gol l'altro", "La Champions l'ha vinta lui", "La Marcuzzi ti saluta". Messo alla prova e spaventato di fronte a tanta decisione e pragmaticità, Inzaghino è stato costretto a declinare l'offerta e tornarsene a Roma con la propria Smart Deluxe, in attesa di una nuova chiamata. Il pericolo è fortunatamente scampato. Corradi e Budino dormano sonni tranquilli: l'odore dell'erba fresca li accompagnerà per tutto l'anno. Ti vogliamo bene, presidente.

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