giovedì 6 settembre 2007

PARMA E' UNA REPUBBLICA BRESCIANA: GLI IMPERATORI ABBASSINO LA CRESTA.




Sopra, Adriano prima della malattia.
Sotto, Adriano all'acme del virus.
Che morbo ha contratto Adriano? Se lo domandano in tanti, sui giornali e alla televisione: "Perché quello sguardo triste?"; "Perché quelle borse sotto agli occhi?"; "E poi cos'è tutta 'sta fiacca?". Beh, provateci voi a organizzare ogni sera il carnevale di Rio nella vostra villa di Como per poi andare la mattina successiva alla Pinetina a fare gli esercizi coi birilli ideati al computer da Sinisa Mihajlovich. Provateci voi a riempire il giardino di donzelle desnude in pareo, tavole imbandite di champagne e amplificatori che sparano samba a tutta palla, sapendo che il giorno dopo sarete in via Durini a mangiare la pizza con Marco Branca, che vi spiegherà perché un direttore sportivo, oltre che un leader, può anche essere un amico con cui confidarsi. Eccolo il virus che lo sta lentamente abbattendo. Altro che saudade. Certo, se l'Imperatore gradisce, prendiamo volentieri noi il suo posto sul trono. Detto questo, la notizia è che Sua Maestosità Tommaso Ghiradi ha richiesto ufficialmente Adriano in prestito a Moratti. Questi, al pensiero dello stipendio dell'agente incaricato di seguire il brasileiro giorno e notte, ha subito fiutato l'affare. E' a quel punto, però, che, secco e irremovibile, è arrivato il no del giocatore: "A Parma non ci torno. O mi cedono a una grande squadra, o da qui io non mi muovo". E tutta la corte a rincuorarlo: "Sì, Adri, ovvio. Avevamo scherzato, non preoccuparti". Salvo poi escluderlo dalla lista dei 25 per la Champions League. Sono soddisfazioni. Il punto è questo. L'altro giorno Ghiradi ha dichiarato: "Adriano? Lo aspettiamo a braccia aperte a gennaio". No, presidente. Noi non lo aspettiamo a braccia aperte. Ovvio, se viene ci fa piacere. Ma certe cose uno se le deve meritare: la passeggiatina in via della Repubblica il lunedì mattina, la "carciofa" accompagnata dal lambrusco di Pepèn, la cena all'"Osteria del gesso" senza fotografi o inviate di Lucignolo all'uscita, la biciclettata in cittadella, la pennichella sull'erba della Pilotta. Forse a tutto questo Adriano preferisce il privè dell'Hollywood, i servizi di Studio Aperto sull'improvviso attacco di diarrea che gli ha impedito di concludere l'allenamento, le cene a casa della famiglia Zanetti, guardando le foto del mare e mangiando pasta in brodo. O almeno questa è l'impressione, vista l'arrogante prontezza del suo diniego. Insomma, se viene siamo pronti, ma non a braccia aperte. Certi rifiuti pesano. Capello, Toldo, Siviglia... la lista nera è sempre pronta per essere aggiornata. Adriano decida. Se torna, metta in valigia un tot di umiltà e orecchie basse, chiarendo magari certe frasi. A Parma si mangia. Per digerire, però, ci vuole la coscienza pulita. Cosa di cui il tortello di Carpenedolo dispone evidentemente in grande quantità; lo ha dimostrato al pranzo di lavoro a Milano col fighetta Marco Branca: le telecamere di Sky hanno inquadrato quest'ultimo all'uscita del ristorante, pallido e smunto, dopo due ore di colloquio. Ghirardi? "E' ancora agli antipasti" ha risposto. Mezza calza...