giovedì 2 ottobre 2008

IO SONO FRANCESCO


Il personaggio è travagliato. Basti ricordare tutte quelle che gli sono successe tra il 23 aprile 2007 e il 30 settembre 2008. La prima data coincide col suo esonero dal Palermo: il Parma di Ranieri liquida per 4-3 i rosanero alla Favorita e Guidolin è costretto a fare le valigie. Via, a pedate nel sedere. Viene richiamato in Sicilia a meno di un mese di distanza, il 14 maggio. La squadra, grazie a due vittorie consecutive sotto la sua guida, raggiunge la coppa Uefa. Dunque Zamparini - forse per ripagarlo - lo rimpiazza con Stefano Colantuono. Chapeau. San Francesco ringrazia e porta a casa. Per dimenticare si dedica alla sua grande passione, il ciclismo. Fra gli amici è considerato un grande scalatore. Zamparini, invece, lo considera un tecnico usa e getta. Tanto che a novembre ha il coraggio di richiamarlo per la quarta volta, proprio come sostituto di Colantuono. E lui ha il coraggio di accettare. Alla prima conferenza stampa, ecco il siparietto. San Francesco ironizza: “Zamparini è il miglior presidente del mondo, dal martedì alla domenica”. Baci e abbracci. L’esonero arriva prima della fine dello stesso campionato, dopo una sconfitta casalinga contro il Genoa. Guidolin prende e, di nuovo, porta a casa. Nota di colore: chi arriva al suo posto? Stefano Colantuono, ovvio. 
Ora, al di là delle miserie. A noi Francesco Guidolin è sempre stato abbastanza antipatico. Sarà quella vocina un po’ tremolante. Sarà quella lieve tendenza al vittimismo che fece toccare picchi d’intolleranza ad alcuni tifosi bolognesi. Sarà, poi, che l’ultimo allenatore veneto a sedersi sulla panchina del Parma è stato un certo Alberto Malesani. Sarà quello che volete. Noi, di certo, ce la ricordiamo bene quella volta che San Francesco, tutto preso dall’ira, si scagliò contro Prandelli e Mutu, dopo che il romeno aveva ignorato un giocatore a terra per involarsi nell’area del Palermo e infilare il portiere. Noi quel giorno ce lo ricordiamo. Perché in quel momento, vedendolo tutto furente mentre inveiva contro il Giuda dell’Est, abbiamo pensato: «Poveretto». E oggi, che ci troviamo di fronte al quarto allenatore «trombato» da Sua Circonferenza. Già sufficientemente traumatizzati dalle cure Di Carlo e Cuper. Noi, che speravamo in un campionato tranquillo e condotto in porto come si deve. Noi, che ci troviamo a riporre nelle mani di San Francesco le nostre speranze di serie A. Nonché i sogni di un campionato gioioso e illuminato. Noi, pessimisti fin quanto volete, ci guardiamo allo specchio e pensiamo: «Poveretti».

3 commenti:

lucertolaio ha detto...

poveretti davvero, non c'è tecnico più triste!
E come direbbe CiccioBomboCannoniere, io ho fatto il mio massimo scegliendo il meglio sul mercato! (ma per mercato il Re Insaccato intende la Ghiaia?)
Di questo passo il prossimo tecnico (entro natale?) sarà Novellino.
Poveretti noi!
NOI NON SIAMO UN CICCIO CLUB !

Daniel ha detto...

ma farlo allenare prima di critichare NO?

Unknown ha detto...

speriamo ke prima ke cambino guidolin cambino sua circonferenza.. sarà sfigato o quello ke volete ma nn ne azzecca una..


marco